Il 9 agosto 2018 prendeva vita questo blog. Dopo vari ragionamenti, dopo aver guardato i pro e i contro, dopo aver pensato a lungo sulla scelta e le sue conseguenze, ho deciso di crearlo.
Mi sono armata di pazienza e ho letto varie informazioni su costi, vari pro e contro. Ho scelto la piattaforma, ho passato giorni a dare i numeri per creare la pagina e fare in modo che fosse pubblica e quindi raggiungibile a chiunque anche tramite una ricerca. Poi ho passato altro tempo a scegliere il tema, i colori, a sperimentare e capire cosa fosse meglio per me e per ciò che avrei pubblicato in seguito. Ho creato i social associati: Facebook, Instagram e Twitter e così ho iniziato la mia avventura in questo mondo.
Percorso
In un lontano 2014, per essere precisi il 26 agosto del 2014, mi sono iscritta a EFP, un sito di fanfiction dove ho iniziato a pubblicare le mie storie. La prima è nata tra aprile e luglio del 2012, quindi ancora prima di questo grande passo. Ho iniziato a leggere, a recensire, a ricevere commenti e a correggere, a partecipare a sfide di diversi generi e così piano piano ho iniziato a mettermi alla prova e prendere nota di ogni idea che mi passava per la testa.
Ho iniziato a pubblicare recensioni su libri, commenti e dopo varie esperienze ho creato questo blog, nel 2018, dopo quasi quattro anni dall’iscrizione a efp e dopo circa sei anni dalla prima mia creazione (permettetemi di chiamarla così).
Se guardo le prime versioni delle mie storie, mi metto le mani nei capelli perché oggi scriverei tutto diversamente e credo sia normale. Lo stile diventa più fluido, si imparano vari sinonimi e si evitano le ripetizioni, si cerca di usare al meglio la punteggiatura o a fare frasi più brevi e meno contorte, anche se ho ancora molta strada da fare. Ho imparato tanto, sono migliorata, sbaglio ancora ma cerco sempre di correggere e di ascoltare i consigli che ricevo. Per questo devo ringraziare tutti coloro che mi hanno dato una mano, anche inconsapevolmente, magari buttando lì una battuta dalla quale è nata un’idea o magari facendomi notare qualche orrore che avevo scritto.
Il nome
Per scegliere il dominio e quindi il nome del blog, ho impiegato un po’. Volevo qualcosa che fosse abbastanza generico siccome non parlo solo di libri, ma neanche di serie tv o solo delle mie storie, volevo qualcosa che potesse incuriosire e allo stesso tempo che mi rappresentasse. Per parecchio tempo ho pubblicato con un nickname tutto: recensioni, riflessioni o storie mie, quindi ho creato una sorta di Alterego. Da qui è nata poi l’idea di AlteregoUniversus: il mio universo, di un alterego che scrive e cerca di esprimere qualcosa tramite quei scritti.
Ovviamente il processo non è stato facile e per questo devo ringraziare due persone che mi sono state vicine sempre e che mi hanno aiutato con la scelta: Em e Isha. Senza di loro probabilmente non avrei avuto il coraggio di fare nulla, quindi grazie ragazze per il supporto. Scusate se sono stata pesante.
Contenuti
Come si può notare, i contenuti sono vari: curiosità, storie, riflessioni su argomenti casuali, un po’ di tutto. Questo accade perché non ho mai voluto specializzarmi su una cosa soltanto. Parlo di libri, di film così come di scienza, e se sono così nella vita reale, non vedo perché qui devo essere diversa. Abbiamo tutti vari interessi e perché limitarsi a seguirne uno solo quando possiamo cercare di vedere un po’ tutto ciò che ci attrae.
Storie
Le storie messe qui per il momento sono poche forse, ma piano piano ho preso il coraggio di pubblicare qualcosa firmando con il mio nome o comunque una parte di esso. Non ho più usato un nickname vago e quindi mi sono messa in gioco, più di quanto lo avessi mai fatto prima. Scrivo e pubblico, a volte leggo e rileggo e riscrivo e sicuramente non sono perfette le mie storie e hanno qualche errore, tuttavia sono contenta quando qualcuno legge e commenta, perché sono grandi soddisfazioni.
Perché scrivo?
È una domanda che mi hanno posto diverse volte e che io stessa ho ripetuto dentro la mia mente un po’ troppo. Perché scrivo? Non sono una scrittrice, non è il mio lavoro, non ho studiato per fare questo, tuttavia lo faccio. Mi piace immaginare, mi piace creare mondi e situazioni, personaggi che combinano casini uno dietro l’altro, perché mi rilassa. Scrivo a volte anche cavolate (permettetemi il termine) per liberare la mente. Certe volte ascolto una canzone e immagino scene diverse, certe volte un po’ strappalacrime e piene di drammi, altre con eventi assurdi o comici. Immagino qualcosa e cerco di dargli vita e di mostrarlo ad altri, permetto in qualche modo di entrare nella mia mente e vedere ciò che ho visto io.
Scrivo perché mi permette di esprimermi meglio che a parole, siamo solo io e un foglio bianco (o un documento di word) e a volte le parole vengono senza che io mi soffermi troppo, le butto fuori creando qualcosa.
Cosa è cambiato?
In un anno sono cambiate un po’ di cose. Sono migliorata o almeno lo spero, ho imparato un po’ a usare i social meglio di prima, ho imparato a fare qualche foto più carina, ho trovato ispirazione in cose alle quali prima non avevo mai pensato. Mi sono sorpresa anche a scrivere articoli ironici e direi che anche questo è stato un passo in avanti, sicuramente. Ho finito alcune bozze, ho cercato di capire se ci sia un genere fatto per me e su questo ci sto lavorando ancora.
Qualche statistica a caso
In un anno ho pubblicato 47 articoli, ho creato una rubrica nuova “Deliri da lettrice”, ho iniziato una nuova raccolta “Mille posti e una piuma”, ho cambiato tema una volta, ho cambiato il menu del blog, ho pubblicato 325 foto su instagram, o finito due bozze di storie a capitoli, ho scritto qualche storia corta per circa 90.000 parole in tutto l’anno escludendo gli articoli qui.
Obiettivi raggiunti
Direi che la più grande soddisfazione è stata vincere un concorso e pubblicare un racconto in una raccolta. Un pezzo di me, una mia creazione è lì, nera su bianco, in un libro e questo per me è stato un sogno.
Ringraziamenti
Ringrazio Martina che legge praticamente sempre ciò che pubblico e commenta, Lady C di La nicchia letteraria perché ha letto diverse mie creazioni e mi ha dato spunto per altre ancora, Em perché mi sopporta ogni giorno, Sabrina perché grazie a lei ho scritto il mio racconto per bambini e ovviamente tutti coloro che hanno seguito la pagina in silenzio.
Un grazie speciale va come sempre ad Aisha, che anni fa mi ha convinta a pubblicare i miei scritti, che mi ha incoraggiata e ha letto le mie idee dalla più seria alla più strampalata, che ha passato a volte ore a parlare con me di dettagli su personaggi e storie ancora da scrivere. Senza di lei probabilmente molti dei miei racconti sarebbero ancora sepolti nella memoria del computer o nel mio cervello, senza la possibilità di vedere mai la luce. Grazie mia parabatai.
Liv