La marea che si alza come il respiro
Respiro di nuovo aria di casa. Sembra una cosa stupida, eppure è come se avesse un profumo tutto suo che riporta a galla ricordi legati a chi siamo. Mi alzo in volo e poi scendo in picchiata verso quel mare che mi è tanto mancato. Non è cristallino come mi aspettavo, la tempesta di prima ha reso l’acqua torbida, ma è pur sempre casa. È per tutti così, gabbiani come me o umani come voi. Sono tornato su quelle coste che tanto amo e ho rivisto alcuni amici dopo tanto tempo. Forse anche questo definisce un posto casa, perché abbiamo delle persone che ci aspettano nonostante tutto.
Mi stanno raccontando tutto ciò che mi sono perso in queste settimane mentre ho vagato per Londra e lungo il Tamigi. Li sto ascoltando mentre guardo lo spettacolo sotto di me. L’acqua sta bagnando con prepotenza la spiaggia, il vento l’ha fatta andare persino sulla strada ormai inagibile. Rimarrà così per qualche giorno probabilmente e mentre noi possiamo allontanarci quando vogliamo, gli umani saranno bloccati da entrambe le parti. Non si vedono più infatti a fare la fila per venire qui e forse è più bello così. Si può ammirare la natura senza nessuno che la rovini. A volte sono egoista e voglio godermi i paesaggi senza nessuno che mi possa bloccare la visuale su qualche dettaglio. Non fraintendetemi, mi piacciono gli umani, tuttavia il silenzio a volte riesce a vincere contro le loro voci.
Guardo verso il basso e vedo un lembo di spiaggia che fa capolinea tra la schiuma del mare. So che tra poco l’acqua si ritirerà ancora di più come se una volta al giorno decidesse di permettere agli umani di entrare in questo posto magico. Volo ancora un po’ e mangio qualche briciola, poi guardo di nuovo per il basso e il paesaggio è completamente cambiato. Ormai siamo collegati alla terraferma, facciamo parte del continente in tutto e per tutto. Non siamo più su un’isola con il mare come difesa perché quel mare ha deciso di ritirarsi. So che a fine giornata ritornerà, fa sempre così. Si offende un po’ e decide di allontanarsi dalla spiaggia per poi tornare ad abbracciarla di nuovo. È come un amante che cambia idea troppe volte, non sa mai decidersi se rimanere tra quelle braccia che desidera o se allontanarsi per sempre indispettito per qualche ragione. Va avanti a indietro come se il richiamo della terra fosse troppo forte per permettergli di allontanarsi per sempre e forse troppo debole per incatenarlo a vita. Si alza e poi scende di nuovo come in una danza, ha un ritmo tutto suo. Lo guardi e vedi come le sue onde e la sua schiuma bagna la sabbia e a volte persino l’erba e la strada, ti giri un attimo e poi lui è lontano, scoprendo la terra che fino a prima aveva abbracciato e coperto. Un amante difficile il mare eppure la terra non ha mai rinunciato a questo rapporto così capriccioso.
Il Sole sta calando e la Luna si sta alzando in cielo, prendendo posto per regnare durante la notte. Le nuvole sono scomparse e può mostrare tutta la sua fredda e glaciale gloria. I raggi argentei iniziano a diventare più visibili mentre il sole ormai è andato a riscaldare un altro pezzo di mondo. Il silenzio è interrotto soltanto dal rumore delle onde che corrono, si infrangono e poi si ritirano per poi tornare a ripetere lo stesso gesto ancora e ancora, all’infinito.
Sono simili agli umani certe volte, anche loro provano e riprovano fino a quando non ricevono il colpo di grazia. Sono strani persino loro, non imparano nulla dal proprio passato ma seguono il mare capriccioso. È interessante osservarli quando rifanno gli stessi errori, soprattutto quando si stupiscono dell’esito che non cambia praticamente mai.
Qui nei negozietti ci sono alcuni che sistemano le cose sugli scaffali. Non ci sono clienti, i visitatori staranno lontani dall’abbazia per un po’ visto la tempesta che è appena passata. Hanno un momento di tregua per mettere al loro posto tutte quelle cose che vendono.
Gli umani sono interessanti pure in questo: comprano di tutto per avere una traccia del posto che hanno visto o per farla vedere in giro. Non so se serva solo a mostrare agli altri cosa hanno vissuto oppure se fa da promemoria a loro, per essere sicuri che tutto sia stato reale e non solo un sogno. Camminare in posti come questo, salire in alto fino all’abbazia e vedere questa marea che si muove velocemente è sicuramente qualcosa di magico e qualcuno potrebbe persino credere che tutto sia stato un sogno. Noi possiamo volare qui quando vogliamo, abbiamo la memoria e le piume che portano addosso l’odore e le tracce del posto che abbiamo visitato, mentre loro devono solo affidarsi alla loro memoria che a volte vacilla più del dovuto.
Mi scuoto un po’ per sgranchire le ali e mi giro per avere una visuale diversa. La notte è fresca e questa abbazia veglia sulla valle attorno. È come un faro che rimane fisso nel tempo tra il viavai delle persone che curiose fanno foto a volte buffe su queste stradine. Tra qualche giorno il silenzio sarà interrotto dalle loro voci, dai flash, dalle risate, dai fiatoni per salire fino a qui, se il tempo lo permetterà. E allora io spiccherò il volo e vedrò dove mi porteranno le onde e i capricci del mare.
Liv
Informazioni
Il contenuto pubblicato sopra è protetto dalla normativa vigente in materia di tutela del diritto d’autore, legge n. 633/1941, qualsiasi riproduzione anche parziale senza autorizzazione è vietata. Questa breve storia è un’opera di fantasia, personaggi e situazioni sono inventate e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, eventi, luoghi e persone, vive o scomparse, è puramente casuale.
Le foto sono personali.
Sulla storia
La storia è nata dal tema “In giro per il mondo” suggerito di Lady C. di La nicchia letteraria e questo è il modo in cui continuano le avventure di Plumespierre Les Bains. ( qui il primo capitolo : La Pointe du Hoc. e il secondo Profumo di the a Londra)
Spiegazioni
In questo capitolo Plumespierre si trova a Mont Saint Michel. Ho cercato di descrivere ciò per cui è famoso il posto: la marea che si ritira e poi si alza a vista d’occhio.
Meraviglioso! Per il tempo di un battito d’ali sono tornata a ricordi e sensazioni che avevo lasciato andare da un po’. Quanto è vero che noi umani a volte preferiamo illuderci di dimenticare, piuttosto che lasciare al vissuto uno spiraglio con il quale tornare a noi, incessante, come l’andare e venire della marea. Grazie Liv, per questi splendidi attimi di riflessione 🙂
Grazie a te per aver letto e per le belle parole. È sempre una soddisfazione quando chi legge si mette a pensare su ciò che ho scritto. Grazie ancora;)
Vai Plumespierre🤩🤩 ! Brava come sempre:)
Grazie mille 😃😃