Racconto “Il ballo di Natale”

Racconto “Il ballo di Natale”

Buongiorno. Due racconti pubblicati in due giorni di fila? Un miracolo, ma il tempo stringeva e dovevo farlo. Questo racconto è stato pubblicato sempre per la sfida #FallColorsChallenge del gruppo Better than Canon. Il colore scelto era il rosso e il prompt era “red velvet”.

Rivediamo di nuovo Lily e James e le persone importanti nella loro vita. C’è un altro salto temporale, siamo ormai al terzo anno di college di Lily quindi le dinamiche sono un po’ più mature, forse. Se volete leggere gli episodi precedenti, vi lascio i link.
Crisi di una notte di inizio estate con Jack che va fuori di testa per il primo appuntamento della figlia.
Crisi in una notte di inizio autunno che accade circa dieci anni dopo il primo appuntamento.
Un sogno di appuntamento dove Lily prova ad uscire con Finn ma il risultato è un disastro.
Un altro appuntamento da sogno dove Lily dà una seconda opportunità a Finn.

Il ballo di Natale

Nevicava. Era strano ma a Berkeley nevicava. Nei giorni precedenti Lily aveva sentito nostalgia di casa, tuttavia sapeva che a breve sarebbe tornata per le feste. Erano gli ultimi giorni che passava lì ed era rimasta solo per il ballo di Natale. Ogni anno prima della chiusura del campus per le feste natalizie, organizzavano un grande ballo. Era un modo perché gli studenti potessero salutarsi e per socializzare.

Il primo anno Lily aveva deciso di non partecipare. Non conosceva nessuno al di fuori di Cristal, la sua compagna di corso e visto che era senza accompagnatore aveva scelto di tornare a casa prima. Il secondo anno aveva avuto la febbre quindi non era riuscita ad andare anche se aveva qualche conoscenza in più.

Questa volta invece niente le poteva impedire di partecipare. Non aveva un accompagnatore perché nessuno le aveva chiesto, tuttavia Cristal aveva insistito. Lei sarebbe andata con il suo ragazzo Mark, Finn avrebbe accompagnato la sua ragazza Annalise e gli altri erano praticamente tutti in coppia. Si sentiva un po’ in imbarazzo a fare la quinta incomoda, tuttavia né Cristal né Finn che nel frattempo era diventato un ottimo amico le avevano permesso di tirarsi indietro.

Avevano detto che l’avrebbero portata di peso in pigiama se necessario così non aveva potuto fare altro che andare a fare shopping con Cristal e Annalise e iniziare a prepararsi con un paio di ore in anticipo. Cristal le aveva acconciato i capelli, Annalise l’aveva aiutata a truccarsi e adesso erano praticamente pronte. Lily aveva messo a disposizione il suo appartamento per quella sera, visto che aveva molto più spazio di quanto avessero avuto le altre due nei dormitori del campus.

«Lily, qualcuno sta bussando alla porta. Stai aspettando ospiti?» Cristal la guardò con aria curiosa e divertita mentre Lily andò ad aprire la porta. Rimase di stucco e poi tirò un urlo di gioia.

racconto Il ballo di natale

«Oh mio dio, James, cosa ci fai qui?» Senza aspettare altro gli mise le braccia attorno al collo e lo strinse forte. Lui riuscì a prenderla al volo senza sbilanciarsi e le circondò la vita, tenendola sospesa per qualche secondo fino a quando lei non si staccò e fece un passo indietro.

«Qualcuno mi ha detto che una bellissima ragazza stasera ha bisogno di un cavaliere e così sono venuto per capire se poteva accordarmi l’onore di accompagnarla a questo ballo. Cosa mi dice signorina?» James fece un inchino e tirò fuori un corsage con dei gigli bianchi e neri legati da nastri rossi e blu.

«Certo, assolutamente, accetto.» Fece dei piccoli salti di gioia mentre lui entrava dentro l’appartamento.

«Buonasera ragazze, siete bellissime.» James salutò Cristal e Annalise che continuavano a bisbigliare e a lanciare occhiate di intesa verso Lily.

«Grazie, anche tu sei molto elegante. E sei coordinato con Lily a quanto pare: vestito blu navy, fazzoletto rosso come il fiocco che ha tra i capelli, direi che hai fatto un buon lavoro.» Cristal gli fece l’occhiolino.

«Aspetta, ma non eri a New York? E come facevi a sapere come mi sarei vestita?»

«Intuizione principessa. E sì, ero a New York ieri sera, ma stamattina ho preso un aereo per Berkeley. Appena atterrato sono andato in un albergo a farmi una doccia e rendermi presentabile e poi sono venuto qua a chiederti un posto per dormire per un paio di notti fino a quando andremo a casa e ovviamente per accompagnarti stasera.»

«Certo che puoi dormire qua. Non sai quanto sono felice di vederti, non sarò più la quinta incomoda nel gruppo.» Con un sorriso da orecchio a orecchio, Lily fece un altro paio di saltelli per il soggiorno sotto gli occhi divertiti di Cristal e Annalise.

«Non lo saresti stata, ci fa piacere averti accanto a noi e divertirci assieme. E i ragazzi avrebbero ballato con te in ogni caso, quindi non saresti stata sul bordo a girarti i pollici per la noia.» Cristal sorrise e si avviò verso la porta.

«Adesso ha un cavaliere tutto per lei per l’intera notte. Pronta principessa?» James fece un altro inchino e le tese la mano che lei afferrò senza nemmeno pensare due volte.

«Farò finta di non aver visto un doppio senso nella tua frase James, soprattutto perché conosco Lily altrimenti vi avrei detto di prendermi una stanza e chiudervi dentro.» Cristal alzò gli occhi al cielo mentre Annalise arrossì. Era timida e riservata e per quanto si fosse sciolta con gli altri del gruppo, non poteva evitare di diventare rosso peperone ogni volta che qualcuno faceva battute sui doppi sensi.

«Io mi sono offerto per tutta la notte, sta a lei decidere cosa vuole fare di me.» James alzò le sopracciglia un paio di volte con fare ammiccante e tirò la mano più forte, facendo in modo che Lily perdesse l’equilibrio e atterrasse sul suo petto. «Principessa, cosa mi aspetta stanotte?» Fece il suo solito ghigno divertito mentre Lily roteò gli occhi.

«Dipende da cosa ti permette di fare la tua età, vecchietto. Sei ancora in grado di gestire una donna giovane?» Lily gli mise la mano sul petto flirtando con lui senza badare agli sguardi increduli delle altre due ragazze.

«Non sono vecchio, ho solo più esperienza.» James resse il gioco senza problemi. Avevano iniziato a flirtare per dare fastidio a Jack, sentirlo brontolare durante le grigliate della domenica era uno spasso per tutti. Avevano iniziato il gioco per caso e lo avevano continuato anche quando Jack non era nei paraggi. Più di qualche volta James aveva fatto scappare le ragazze troppo insistenti in quel modo e Lily era stata felice di farlo. Si divertiva e per qualche ragione riusciva ad essere così aperta solo con lui.

«Prima di dimenticarmi, dobbiamo fare le foto per tua mamma. Qui, davanti alla limousine, dentro, mentre balliamo. Ha detto che vuole tutti i dettagli e se non la accontento, niente red velvet per me per il compleanno.» Tirò fuori il telefono dalla tasca, lo sbloccò e lo passò a Cristal.

«Allora dobbiamo rispettare il suo desiderio, vorrei evitare di offrirti la mia spalla per piangere perché non mangi la red velvet per il tuo compleanno. E dobbiamo fare delle foto anche papà, così per ridere un po’.» SI sfregò le mani e fece una risata diabolica, poi diede la mano a James che le legò il corsage attorno al polso sinistro. La guardò negli occhi e si avvicinò fino a sfiorarle l’angolo della bocca, mentre Cristal continuava a scattare. Dalla posizione in qui si trovava, la foto avrebbe fatto intendere un bacio e quello avrebbe mandato su tutte le furie Jack.

Scattarono delle foto anche al gruppo solo ragazze poi scesero. Arrivati alla grande sala da ballo, iniziarono a divertirsi. Ballarono scambiandosi ogni tanto tra loro, presero qualche stuzzichino e parlarono, lasciando fuori gli esami e lo studio, prendendosi una serata di pura libertà.

«Champagne?» Mark portò un bicchiere per ogni ragazza, tuttavia Lily era indecisa se prenderlo o meno. Si fidava di Mark, ma non le piaceva bere alle feste perché voleva poter restare lucida in ogni momento.

«Prendilo, ci sono io qua e non ho bevuto nulla. Puoi persino ubriacarti se vuoi, ti porterò in braccio e ti terrò i capelli se dovrai vomitare. Farò il cavaliere all inclusive.» James prese il bicchiere dalle mani di mark e lo passò a Lily con un sorriso. Lo prese senza esitare. Di lui si fidava ciecamente.

«Mio padre dirà che mi hai portato sulla brutta strada, sto persino bevendo roba con alcol.» Ridacchiò piano.

«Jack ha già una lunga lista di motivi per uccidermi, uno in più non farà differenza. Questa sera ti divertirai senza pensare a nulla.»

Quando le ragazze andarono a ballare da sole sulla pista, Finn si avvicinò a James e dopo essere stato in silenzio per un po’, trovò il coraggio di parlare.

«Ho una ragazza della quale sono innamorato davvero, quindi non serve che mi guardi ogni volta come se volessi uccidermi. Io e Lily siamo amici e non potremmo mai essere altro, i due tentati appuntamenti sono sufficienti come dimostrazione.»

«Sarà così, perché se provi solo a giocare con i sentimenti di Lily e Annalise allo stesso tempo, morirai di una morte molto lenta.» James lo fulminò per fargli capire che stava parlando sul serio.

«Non è mia intenzione, non ci penso nemmeno. Provo però compassione per ogni ragazzo che proverà ad avvicinarsi a Lily perché dovrà competere con te e mi dispiace per loro, ma perderanno in partenza.»

«Non proverò mai ad allontanarli, se la renderanno felice.»

«James, tu potrai anche non essere presente fisicamente e non fare nulla, ma lo farà Lily. In questi due anni è uscita con me e con un altro ragazzo soltanto. Lui è durato un paio di appuntamenti veri ma alla fine ha lasciato perdere. E non lo ha fatto perché Lily non merita, perché lei è davvero una ragazza bellissima e intelligente, ma perché lui non era te. Forse non lo fa nemmeno di proposito, ma ogni ragazzo viene paragonato a te. E dopo stasera, dopo le decine di foto che ha con te, i pranzi in famiglia e gli aneddoti vari, nessuno potrà mai essere alla tua altezza.»

James guardò Finn e lo vide molto serio. Non aveva mai considerato quel punto di vista. Conosceva Lily da quando aveva sedici anni ed erano diventati amici, conquistando uno la fiducia dell’altro lentamente. Non aveva mai pensato a come venivano visti dall’esterno.

«Sono il suo miglior amico, tutto qui.» Cercò di minimizzare il tutto anche se non credeva nemmeno a lui a quella frase. Lily era molto di più per lui, si rese conto in quel momento mentre la guardava ridere e volteggiare sulla pista da ballo con le sue amiche.

«Un miglior amico con il quale flirta senza problemi, al quale racconta tutto e davanti al quale sorride a trentadue denti e fa salti di gioia. È molto più di “sono il suo miglior amico”. Volevo solo dirti come sembra dall’esterno.»

«Posso chiederti un favore Finn?» Dopo alcuni istanti di silenzio James ignorò quella frase, anche se continuava a sentirla dentro la sua testa e l’avrebbe analizzata con calma per diverso tempo.

«Dipende se posso aiutarti.»

«La terrai d’occhio per me? Qualsiasi ragazzo provi solo a farla soffrire, mi manderai nome e cognome e indirizzo?»

«Certo, lo farò. Questo ha risposto al mio discorso di prima senza che tu dovessi farlo davvero.» Senza aspettare altro, Finn si girò e andò verso Annalise sulla pista, lasciando James a riflettere su tutto ciò che si erano detti.

Disclaimer & copyright

Il contenuto del racconto pubblicato sopra è protetto dalla normativa vigente in materia di tutela del diritto d’autore, legge n. 633/1941, qualsiasi riproduzione anche parziale senza autorizzazione è vietata. Questa breve storia è un’opera di fantasia, personaggi e situazioni sono inventate e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, eventi, luoghi e persone, vive o scomparse, è puramente casuale.

One comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


error: Content is protected !!