Trama La ballata dell’usignolo e del serpente
La ballata dell’usignolo e del serpente: È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura. E’ stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus. L’unica, esile, opportunità di riportarlo all’antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria.
Sulla carta, però, tutto è contro di lui. Gli è stato assegnato il Distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. Le sorti dei due giovani, a questo punto, sono intrecciate in modo indissolubile. D’ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l’arena avrà luogo un duello all’ultimo sangue, ma fuori dall’arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo. Sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.
Commento
Il libro La ballata dell’usignolo e del serpente si può leggere anche senza aver prima letto la trilogia di Hunger Games, tuttavia credo che completi la storia quindi non può restare completamente staccata. L’ambientazione la conosciamo già: i giochi a Capitol City, creati per dare una punizione e una lezione ai distretti dopo la guerra.
Se nella trilogia principale la guerra è un ricordo lontano, qua è molto presente così come le sue conseguenze. Capitol City è parzialmente distrutta, molte famiglie sono diventate povere e hanno perso le case e la loro posizione così come alcuni dei distretti hanno acquisito potere.
Il personaggio principale è Coriolanus Snow, che conosciamo già, per chi ha letto la trilogia. Qui lo vediamo giovane, che vive con i postumi della guerra, che combatte per la sua famiglia e per riabilitare il nome degli Snow. Impariamo tante cose su di lui che spiegano poi il comportamento che ha nella trilogia.
Secondo me non è un personaggio buono che diventa cattivo, ma è un personaggio egoista, che vuole il potere, il prestigio, essere il primo, per se stesso e per la sua famiglia. Farebbe di tutto e alla fine fa veramente di tutto per raggiungere il suo obiettivo. Non si ferma davanti a nessuno e sacrifica tutto, amicizia e amore inclusi, nella sua scalata verso il potere.
Quello che ho apprezzato tantissimo è che viene data una spiegazione ai giochi: non sono solo una punizione ma un continuo ricordare che la guerra c’è sempre e che chiunque, anche il più innocente, può trasformarsi in un carnefice se serve. Questo credo sia il messaggio più forte che l’autrice ha messo nel libro.
Se avete letto la trilogia di Hunger Games, non potete non leggere La ballata dell’usignolo e del serpente perché si capiscono molte più cose dell’ambientazione e del mondo che l’autrice ha creato.
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Liv